sabato 17 settembre 2011

Le Pinne tecniche e le Pinne F1 "Bat Fin" Hollis no limit.

Oggi sono a valutare le pinne Hollis F1, già sul mercato italiano da circa due anni. Conoscete tutti la passione del subacqueo tecnico per le pinne di gomma nera in genere, e in particolare per le storiche jetfin scuba (insostituibili per alcuni) e la loro copia italica techfin più recente. Poi si è avuto negli ultimi anni il pullulare di turtle fin cinesi o in genere del sud est asiatico a basso costo. Sì può fare, nella mia esperienza personale, una discriminazione immediata "tattile" di valutazione della mescola di cui son composte le pinne; ne esistono di più "oleose" al tatto o di più secche. Provandole ho notato che quelle che posso definire meno "oleose" tendono con il tempo, e gli agenti atmosferici a "seccare" screpolandosi e a cedere nei punti più soggetti ad usura (gli attacchi del cinghiolo di acciaio inox).


Quindi già questo ci può dare un'idea della qualità della mescola che compone la pinna. Un'altra discriminante può essere il cinghiolo, che non è in dotazione, ma è presente come accessorio aggiuntivo sulle jetfin, mentre sulle altre presenti sul mercato è fornito nel prezzo ma con sostanziali differenze. Alcune hanno la protezione per la caviglia in neoprene, altre in gomma, e qui al test in acqua, personalmente quelle con il neoprene hanno sempre avuto la tendenza ad ammucchiare il neoprene arricciato sulla caviglia fornendomi una sensazione di fastidio; sostituendo il neoprene con una protezione di gomma la situazione cambia, ma anche qui dobbiamo fare attenzione alla qualità della gomma che se troppo sottile o scadente tende a seccarsi e a rompersi in pochi mesi.
Una ulteriore differenza stà nella calzata della pinna: le jetfin scuba si presentano in varie taglie che variano per dimensione della calzata, ma anche nella taglia XL son fatte per un piede sottile e calzato con spessori ridotti (calzare leggero o turbosole sulla stagna) mentre con stagne a calzare molto robusto, o con calzino in neoprene + calzare aggiuntivo è impossibile indossarle se non scegliendo una taglia XXL che a questo punto è veramente eccessiva. Le pinne techfin al contrario forniscono un'unica calzata ma con la taglia varia la lunchezza del cinghiolo in acciaio, questo ha fatto sì che per taglie intermedie di piede la pinna vesta perfettamente mentre per un piede XL o più si è ovviato creando nel collo della calzata uno smanco di 3 o 4 centrimetriche permette anche ai piedi più graandi di utilizzare la stessa pinna utilizzando un cinghiolo più lungo.


Analizziamo ora le F1 Hollis: mescola di ottima qualità, cinghiolo fissato alla pinna in maniera robusta e con una doppia vite, protezione per la caviglia generosa (e questo può dar fastidio agli integralisti) prodotta con gomma di alta qualità, e pur rimanendo la ormai storica conformazione della pinna tecnica Hollis ha cercato arrotondando leggermente la pala di rendere più gradevole la forma della pala. La calzata qui è differente sia dalle jetfin che dalle techfin italiche. La scelta è andata su una differenziazione delle taglie con un ingresso alla calzata ben formato e con il collo bello alto, mentre sulle techfin il collo del piede rimane all'esterno qui entra nella calzata e tende a tenere il piede più saldo. Inoltre non presentando la strozzatura a un terzo della calzata presente sulle jetfin abbiamo il risultato di poter scegliere la misura migliore senza dover dover savradimensionare la taglia della pinna a causa di questo. L'assetto è il medesimo che con le altre pinne similari, il peso di 1,8Kg a pinna non ne fà una pinna da viaggio, ma è utilissima nell'assetto con la muta stagna. La pinneggiata rende in modo identico alle techfin o alle jetfin. Il prezzo identico alle techfin le rende per qualità dei materiali e accuratezza costruttiva, molto competitive.


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